Se facendo credito
ho degli amici
e li perdo per riscuotere,
per evitare i nemici
la cosa migliore è non far credito!
ho degli amici
e li perdo per riscuotere,
per evitare i nemici
la cosa migliore è non far credito!
Questo curioso accostamento foto/mattonella era proposto in un ristorante del porto di El Aaiún.
Mohammed VI applica alla lettera questa massima nella gestione della politica estera. Sembra incredibile che lo faccia in maniera libera, agli occhi di tutto il mondo, agli occhi di istituzioni complici che permettono che succedano questi due fenomeni, paralleli e collegati:
- il Marocco non fa credito: gli accordi commerciali stipulati negli anni, hanno il guadagno come unico peso e misura.
Mohammed VI non fà sconti e se concede esplorazioni petrolifere, commercio di sabbia, installazioni militari USA (in territori che nn sono Marocco nè di diritto nè di fatto!) e via dicendo, lo fa sicuro di continuare a tenere sotto scacco la comunità internazionale
- il Marocco non sa cosa siano gli amici: Mohammed VI ha definitamente abbandonato l'idea di avere amici.
In definitiva ha capito che i nemici vanno benissimo, basta sia possibile tenerli a bada con la forza, poco importa se violando diritti umani e principi a cui nessuno crede più. I Saharawi ne sanno qualcosa, peccato non abbiano fatto nulla per meritarsi questo trattamento, anzi avendo una tradizione storica pacifica e collaborativa col Marocco.
Soprattutto Mohammed VI è forte di un'intuizione alla base di tutte le politiche diplomatiche mondiali: i falsi amici servono, e più hanno paura, più reggeranno il "buon viso a cattivo gioco".
Re Juan Carlos I di Spagna e J.L. Zapatero ne sono un esempio: un paese direttamente responsabile della tragedia del popolo Saharawi, con un ottima reputazione internazionale, che bisogno ha di perpetrare nel suo errore?
E l'Italia? L'ultima affermazione sul tema sahariano risale al 17 aprile 2007 quando l'ex Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in un incontro con il primo ministro algerino Abdelaziz Beljadem, si proclamava a favore del referendum di autodeterminazione, in accordo con l'azione dell'ONU.
Morale della favola: in un anno è caduto il governo da D'Alema e il Frente Polisario ha "inibito" Peter Van Walsum dalle sue funzioni di osservatore speciale del conflitto Marocco-Sahara Occidentale, quale inviato personale del Segretario Generale dell'ONU , che dichiara senza alcun pudore in data 19 maggio 2008 "Ho sentito la necessità di ribadire che l'indipendenza dell'Sahara occidentale non è un obiettivo realizzabile"
... Chi proverà a considerare il credito del popolo Saharawi ha nei confronti della comunità mondiale?
Mohammed VI applica alla lettera questa massima nella gestione della politica estera. Sembra incredibile che lo faccia in maniera libera, agli occhi di tutto il mondo, agli occhi di istituzioni complici che permettono che succedano questi due fenomeni, paralleli e collegati:
- il Marocco non fa credito: gli accordi commerciali stipulati negli anni, hanno il guadagno come unico peso e misura.
Mohammed VI non fà sconti e se concede esplorazioni petrolifere, commercio di sabbia, installazioni militari USA (in territori che nn sono Marocco nè di diritto nè di fatto!) e via dicendo, lo fa sicuro di continuare a tenere sotto scacco la comunità internazionale
- il Marocco non sa cosa siano gli amici: Mohammed VI ha definitamente abbandonato l'idea di avere amici.
In definitiva ha capito che i nemici vanno benissimo, basta sia possibile tenerli a bada con la forza, poco importa se violando diritti umani e principi a cui nessuno crede più. I Saharawi ne sanno qualcosa, peccato non abbiano fatto nulla per meritarsi questo trattamento, anzi avendo una tradizione storica pacifica e collaborativa col Marocco.
Soprattutto Mohammed VI è forte di un'intuizione alla base di tutte le politiche diplomatiche mondiali: i falsi amici servono, e più hanno paura, più reggeranno il "buon viso a cattivo gioco".
Re Juan Carlos I di Spagna e J.L. Zapatero ne sono un esempio: un paese direttamente responsabile della tragedia del popolo Saharawi, con un ottima reputazione internazionale, che bisogno ha di perpetrare nel suo errore?
E l'Italia? L'ultima affermazione sul tema sahariano risale al 17 aprile 2007 quando l'ex Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in un incontro con il primo ministro algerino Abdelaziz Beljadem, si proclamava a favore del referendum di autodeterminazione, in accordo con l'azione dell'ONU.
Morale della favola: in un anno è caduto il governo da D'Alema e il Frente Polisario ha "inibito" Peter Van Walsum dalle sue funzioni di osservatore speciale del conflitto Marocco-Sahara Occidentale, quale inviato personale del Segretario Generale dell'ONU , che dichiara senza alcun pudore in data 19 maggio 2008 "Ho sentito la necessità di ribadire che l'indipendenza dell'Sahara occidentale non è un obiettivo realizzabile"
... Chi proverà a considerare il credito del popolo Saharawi ha nei confronti della comunità mondiale?
a cura di FreeSahara
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