La Corte conclude che gli elementi e le informazioni portati a Sua conoscenza non stabiliscono l’esistenza di alcun legame di sovranità tra il territorio del Sahara Occidentale e il Regno del Marocco

Corte Internazionale di Giustizia

L'Aia, 16 ottobre 1975

mercoledì 18 giugno 2008

SOS Informazione Libera


SaharaLibreTorino promuove l'iniziativa "Arrestateci tutti. Disobbedire per informare".
Il governo italiano si allinea alla politica di repressione e controllo dell'informazione,
già implementata dal governo marocchino nel Marocco e nel Sahara Occidentale
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Sono giorni di fuoco per l'informazione!

Sentimenti comuni di amarezza e sgomento pervadono tutti coloro che sognano la libertà.

Sahariani, Palestinesi, Italiani che siano.

Pochi giorni fa in un'azzardata tesi sottolineavo come sotto il vessillo ove compaia la fatidica combinazione BIANCOROSSOVERDE sia diventato troppo facile accostare l'idea di repressione, violenza, abbandono, potere ai forti e debolezza per i deboli.

In Italia succede in queste ore che quella situazione in cui la maggior parte degli organi di informazione lavorano al servizio dei potenti, ebbene saranno ancora più assoggettati a questa prassi per un mero vincolo legale: a questo porteranno le leggi che verranno approvate nei prossimi giorni dal nuovo governo Berlusconi.

Non siamo giornalisti, per carità, ma cerchiamo di promuovere una causa che, stranamente in Italia viene taciuta da anni. Non posso quindi che sentirmi solidale con chi si batte giornalmente per un'infomazione libera, e quanto più possibile sana.

Solidarietà a Mostapha Hurmatallah del periodico Al Watan Al, Rachid Nini direttore del giornale Al-Massae, Karim Selmaoui fotógrafo del giornale Al-Massae, Hassan Rachid direttore dell'emittente araba Al-Jazira, tutti i giornalisti marocchini, condannati o prossimi a esserlo in scontati processi, per aver pubblicato notizie o immagini scomode, non funzionali all'informazione regia.

Solidarietà a Carlos Gonzalez, regista e direttore di fotografia, simbolo di tutti quei giornalisti, fotografi e persone comuni sensibili alla repressione militare nel Sahara Occidentale, a tal punto da voler toccar con mano ciò che succede, finendo per essere puntualmente espulsi da quei territori non dopo essere stati interrogati, intimati, minacciati e quant'altro.

Solidarietà ad Antonino Monteleone, giornalista reggino il cui blog, www.antoninomonteleone.it è stato messo sotto sequestro per aver riportato notizie vere e scomode alla casta politica italiana.

Solidarietà a Marco Travaglio
Riporto un passaggio dell'articolo che questo GIORNALISTA pubblica sul suo blog voglioscendere.it

"Disobbedire se resterà l’ultima strada. Se il futuro che ci aspetta sancirà le nuove leggi del terzo governo Berlusconi, che è uguale al primo e al secondo, con buona pace di chi (non noi) si aspettava la stagione dello statista da consegnare alla Storia. Come se un miliardario di 72 anni potesse cambiare qualcosa, una virgola o un capello, delle proprie ossessioni e privilegi e prepotenze.

Dunque niente intercettazioni e niente notizie. Magistrati nella rete. Giornalisti in galera. Politici schermati dalla legge. Periferie presidiate. Campi nomadi circondati. Clandestini passibili di arresto. Carceri sempre più piene di soli poveracci: tossici, extracomunitari, gli ultimi dell’ultimo girone.

Mai più un banchiere molestato da indagini. Mai più un primario, né una clinica. Mai più un fabbricante di strade e di ponteggi pericolanti. Mai più i trafficanti di calciatori, di bond argentini e di sub prime. Mai più scalatori di banche e di assicurazioni.

Giornali e giornalisti obbligati al silenzio. Editori passibili di immediati ricatti, con perigliose battaglie legali, ritorsioni economiche, guerriglie normative senza fine. Oppure gentilmente blanditi dalle dolcezze del quieto vivere. E dal veleno di dossier (veri o falsi) ma ugualmente clandestini e clandestinamente compilati per allestire ricatti ideati da tutti gli spioni disponibili nei sottofondi della repubblica.

Chiedo venia per aver privato di un piccolo spazio o forse promosso, la causa del nostro popolo Saharawi.
Credete, mi sento sempre più solidale con quei problemi di repressione, di violenze e sotterfugi, studiati a tavolino per cancellare l'informazione libera.

a cura di FreeSahara

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