La Corte conclude che gli elementi e le informazioni portati a Sua conoscenza non stabiliscono l’esistenza di alcun legame di sovranità tra il territorio del Sahara Occidentale e il Regno del Marocco

Corte Internazionale di Giustizia

L'Aia, 16 ottobre 1975

giovedì 5 giugno 2008

OSSERVATORIO SUL MONDO ARABO




NO.14 – dal 21 al 31 maggio 2008
A CURA DI G.B.





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MAROCCO
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*Un fotografo spagnolo della REUTERS, che seguiva un corteo di studenti che chiedevano lavoro, a Rabat, è aggredito da sette poliziotti dei reparti ausiliari militari, che lo colpiscono a calci, pugni, bastonate, finché riesce a fuggire. Il fotografo, molto noto, ha esposto ripetutamente sue opere e tenuto conferenze, compresa una all’Università di Madrid. L’ufficio legale dell’Agenzia sta preparando una protesta formale con richiesta di danni, per i problemi fisici causati e per il sequestro di due macchine fotografiche. Il Ministero dell’Informazione nega che “in Marocco ci siano limitazioni alla libertà di movimento e di lavoro dei giornalisti”. (OBS*, REU*, SPS*, 26.05.)

*L’informazione marocchina ignora totalmente le critiche di Amnesty International, sulle violazioni dei diritti umani nel Regno e nel Sahara occupato, per dare risalto a supposte violazioni, senza prove, che accadrebbero proprio nei Campi profughi nella zona di Tinduf. (MAP*, 29.05.)

*Il Governo del Marocco, continuando nella sua ostinata negazione della realtà, denuncia la “provocazione” avvenuta a Tifariti (il Congresso del Polisario), continuando a voler considerare le zone del Sahara liberate come territorio marocchini, di cui si sarebbe volata la Sovranità, cosa che afferma di non accettare in alcun modo. (MAP* e altre testate marocchine, 30.05.)

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SAHARA OCCIDENTALE

*Aperta a Tifariti, nei Territori Liberati, le celebrazioni del 35° Anniversario dell’inizio della Guerra di Liberazione. Le manifestazioni si sono aperte con un ampio discorso del Presidente della RASD, Mohamed Abdelaziz, che rifà la storia di questi decenni di lotta per il riconoscimento dei diritti del Popolo Saharawi e fa il punto della situazione attuale, quando i colloqui diretti, promossi dall’ONU, stentano ad assumere un ruolo reale, per l’ostinazione marocchina a rifiutare la sola soluzione capace di porre fine al conflitto, l’espressione della volontà popolare attraverso il Referendum per l’autodeterminazione, che da altrettanti anni il Marocco impedisce, nonostante decine di Risoluzioni ONU lo prevedano. Conclude Abdelaziz: ”Il popolo Saharawi non accetta di mercanteggiare sull’autodeterminazione” (SPS*, MOU*, 21/22.05.)

* Oltre quindici partiti politici d’Algeria, Mauritania, Senegal e Mali, presenti a Tifariti, rivolgono un appello perché sia riconosciuto il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione e sia sostenuta la sua lotta legittima e conforme ai principi dei diritti dei popoli. Un appello analogo è firmato dai Rappresentanti degli storici movimenti di liberazione d’Algeria (FLN), Sud Africa (ANC), Angola (MPLA), Namibia (SWAPO), PAIGC (Guinea Bissau), Chama Cha (Tanzania) e Namibia, Nigeria, Palestina (SPS*, 22.05.)

*Come già in passato, il Comando dell’Esercito della RASD procede, sotto sorveglianza di una missione dell’ONU, alla distruzione di uno stock di mine anti uomo, eliminate dal terreno, secondo i principi della Convenzione di Ottawa, cui la RASD ha aderito. SPS*, BUE*, AFP*, 22.05.)

*Nuova, estemporanea uscita dell’inviato di Ban Ki-moon nel Sahara. L’ineffabile van Walsum, in un’intervista ad un giornale olandese, questa volta, sosterrebbe, secondo fonti marocchine, che Polisario ed Algeria si sforzano di far durare i negoziati il più possibile. Egli, poi, ribadisce di aver diritto di esprimere la sua opinione, secondo cui l’ipotesi dell’indipendenza è irrealistica, aggiungendo che per tutto l’anno passato si era sentito come se stessero abusando di lui. [un funzionario incaricato di portare a termine quanto stabilito da decine di Risoluzioni, se ritiene che ciò sia abusare di lui, ha il dovere morale e politico di fare una sola cosa: andarsene. G.B.] (MAP*, 27.05.)

*Il Rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani nel mondo prende ancora una volta in considerazione la situazione del Sahara. Il Rapporto parla degli arresti dei militanti durante le manifestazioni nei Territori occupati, le decine di loro denunce di casi di tortura e maltrattamenti. La stessa cosa vale per gli studenti saharawi nelle Università marocchine. Specificamente viene citato il caso di un giovane che ha perso un occhio per le percosse. Il Rapporto, poi, denuncia ancora le persecuzioni contro i propri attivisti che cercano di documentare le violazioni, tre dei quali sono stati condannati a pene detentive. Il Rapporto infine, denuncia le limitazioni alla libertà di stampa in Marocco e casi di repressione indiscriminata nella lotta contro il terrorismo e l’immigrazione clandestina. (SPS*, 29.05.)
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AFP=A. France Presse
MAP=Maghreb Arabe Pr
REU=Agenzia Reuters

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